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Patrimonio culturale
Descrizione
Il toponimo Camayranum è attestato per la prima volta nel 1198, ripreso probabilmente dal nome di un antico e omonimo insediamento documentato nell'875 nella valle del Borbore. La derivazione di Casascum, da cui poi l'attuale Casasco, si fa risalire invece al termine "casa" (nel senso di "capanna"), con l'aggiunta del suffisso -ascum, ritenuto di origine preromana e, precisamente, ligure.
Camerano Casasco è stato recentemente definito "paese doppio" perché dalla fine del XVIII gli insediamenti di Camerano e di Casasco sono stati uniti in una sola comunità. Il territorio era già popolato in età romana: in questi luoghi, lungo la strada che congiungeva Asti a Industria, è stata rinvenuta una lapide che menziona l'imperatore Nerva, vissuto nel I secolo dopo Cristo. Nell'anno 899 è documentata la presenza di una eminente famiglia franca'.
La prima menzione di Camerano risale, invece, al 1198, quando i suoi feudatari vengono ammessi alla cittadinanza astese e da quel momento legano le proprie sorti a quelle della politica astese sia in pace, sia in guerra. Lo stesso documento fa salvi gli obblighi, assunti forse una trentina di anni prima, con il vescovo di Asti: quest'ultimo avrebbe fondato Camerano nella parte meridionale del territorio di Casasco, con la collaborazione dei "domini de Ripa" (Riva presso Chieri).
Nel 1198 ricevono la cittadinanza astese anche i feudatari di Casasco. Anche in questo caso sono fatti salvi gli obblighi precedentemente assunti verso i domini del luogo, che tuttavia non vengono menzionati, ma viene anche stabilito che tra i domini di Casasco non viene annoverato il marchese del Monferrato, il che fa pensare che questi sia stato dominus dei signori di Casasco e che la permanenza di un tale legame fosse giudicata intollerabile da parte astese.
Le vicende di entrambi i feudi sono contrassegnate dalla successione di diverse famiglie di feudatari, tra le quali il primato di durata è detenuto, per entrambe le località, dagli Asinari. Per un breve periodo il feudo di Camerano appartiene al duca Vittorio Amedeo II di Savoia, il quale nel 1702 lo cede ai Del Carretto.
Purtroppo le guerre hanno spesso distrutto le testimonianze di questo periodo: del più antico castello di Camerano, in regione Castellazzo, si ricorda solo il toponimo. Del secondo, distrutto a metà del Cinquecento dai francesi del Brissac, non è rimasta traccia, Restano tracce del terzo mani ero, una villa-forte, nota soprattutto per avere ospitato Cesare Balbo. Gli atti dell'archivio comunale ricordano altri disastri, come il saccheggio ad opera dei francesi all'inizio del Settecento.
Secondo una mappa del 1823, il castello di Casasco sarebbe "ruinato" nel 1417, ma non vengono indicate le cause. Ha poi subito altre avversità, tanto che delle strutture originarie non è rimasto quasi nulla.
Il feudo di Camerano è stato eretto in contea nel 1530 dall'imperatore Carlo V. La storia del '900 ricorda purtroppo un eccidio di fascisti o presunti tali, compiuto da parte partigiana verso la fine della seconda guerra mondiale, non lontano dalla chiesa romanica di San Bartolomeo.
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